lunedì 2 ottobre 2017

Ehi, della vita! - Francisco Quevedo


"Ehi, della vita!"

Si rappresenta la brevità del tempo che si vive
e come sembra nulla quello che s’è vissuto

Ehi, della vita! Nessuno risponde?
Voglio qui tutti gli anni che ho vissuto!
La Fortuna il mio tempo ha già compiuto,
la mia pazzia le Ore mi nasconde.

Ch’io non possa saper come né dove
la salute e l’età sono fuggite!
Manca la vita, c’è l’aver vissuto,
non v’è calamità che non mi provi.

Ieri sparì, domani non è giunto,
l’oggi se ne va via senza fermarsi;
sono un fu, un sarà, un è già smunto.

Nell’oggi, ieri e domani congiungo
pannolini e sudario; son rimasto
eredità presente d’un defunto.

da 'Sonetti amorosi e morali', Francisco Quevedo

domenica 18 giugno 2017

Dimenticando un sogno



"Dimenticando un sogno"

Nell’alba dubitante ho avuto un sogno.
So che nel sogno c’erano più porte.
Il resto l’ho perduto. Il mio risveglio
ha fatto svanire stamattina
quella favola intima che adesso
è più inafferrabile dell’ombra
di Tiresia o di Ur dei Caldei
o dei corollari di Spinoza.
Ho passato la vita decifrando
i dogmi che avventurano i filosofi.
È noto che in Irlanda un uomo disse
che l’attenzione di Dio, che mai dorme,
raccoglie eternamente ogni sogno
ogni vuoto giardino ed ogni lacrima.
Continua il dubbio e la penombra cresce.
Se sapessi che è stato di quel sogno
che sognai, o che sogno aver sognato,
saprei tutte le cose.

Jorge Luis Borges, traduzione di Domenico Porzio