lunedì 27 agosto 2012

Noite e luar

Innamorarsi...

 

“Noite e luar
eu queria cantar
Vamos embora que ainda crece
vamos tentar...„

sabato 25 agosto 2012

Un piccolo passo per un uomo, un grande salto per l'umanità

Neil Armstrong (fonte: NASA)
Oggi è venuto a mancare Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla Luna, nel luglio del 1969. Aveva 82 anni e il suo cuore non ha retto ai postumi di un intervento chirurgico al cuore.

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Mi piace pensare che non sia semplicemente morto, ma che la sua anima sia diventata una stella dell'infinito firmamento in cui aveva viaggiato. Una stella che, spero, non sia troppo lontana da quella dell'altro primo uomo spaziale, Yuri Gagarin, che l'allunaggio non potè vederlo, perchè scomparso un anno prima che avvenisse, ma che ebbe l'onore di orbitare per primo intorno al nostro pianeta e ammirarlo in tutta la sua straordinaria bellezza.

Onore a entrambi, rappresentanti divisi di due opposte ideologie, ma eroi uniti nella grandezza dei sogni dell'umanità.

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Ed ecco l'istante esatto in cui l'Apollo 11 allunò, e le sue parole, quando discese dal modulo spaziale:

Il momento dell'Allunaggio

“That's one small step for man, one giant leap for mankind.„

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PS: a quelli che, offendendo la memoria di Armstrong e di tutti gli scienziati che hanno lavorato dietro questo immenso traguardo ingegneristico, ancora preferiscono credere alla bufala del finto allunaggio, consiglio la lettura dell'ottimo lavoro di ricostruzione di Paolo Attivissimo. Schiaritevi la mente e smettete di credere alle fandonie!

lunedì 6 agosto 2012

Curiosity: Is there life on Mars?


Il più grande rover spaziale mai costruito è giunto su Marte. La NASA ha compiuto un altro miracolo ingegneristico. Curiosity analizzerà la stratigrafia del cratere dove è atterrato, alla ricerca di prove dell'esistenza passata o presente di condizioni utili per la vita.

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E questo è un piccolo omaggio al rover, con le note del duca David Bowie, il testo parla d'altro, ma il titolo è in linea con l'evento del giorno:

“Oh man! Wonder if he'll ever know
He's in the best selling show
Is there life on Mars?„

Archeologia internettiana: Geocities vive ancora

Internet è un'invenzione giovane, ma la sua vita, tutto sommato, si può dire già lunga, data la quantità inimmaginabile di informazioni che ha accumulato e che "crea", grazie all'interazione degli internauti.

Qualunque newsgroup, qualunque forum, perfino qualunque chat è una moderna agorà e filosofi sconosciuti, mentre state leggendo questo blog, in questo istante, stanno chattando, discutendo dell'immanenza o della trascendenza di Dio, della ragione o della fede, e di tutte le altre possibili argomentazioni che la mente umana può analizzare. Perfino chiacchierano del niente.

xkcd mascherato da Geocities - Fonte: Mashable
Per quanto mi riguarda, internauta della second'ora, ma abbastanza "anziano" per ricordare il web primordiale, Internet è un errore 404 navigando in una pagina del celeberrimo Geocities. Chi non sa cos'è Geocities, legga la voce corrispondente sulla Wikipedia. Io posso solo dirvi che era una miniera di siti personali, lontanissimi dall'asettica bellezza delle moderne costruzioni del webdesign, ma così pieni di piccoli dettagli, di errori grossolani d'impaginazione, di inguardabili gif animate, di sempiterni Under construction, eppure così vivi, vissuti, ricchi di storia e passioni personali degli utenti, da risultare un panorama familiare a tutti e davvero affascinante.

Ma perchè ne sto parlando? Il motivo è semplice. Oggi, mentre cercavo il testo di un brano dei Semisonic, imbattendomi invece in uno omonimo di Tom Waits (Closing time, per la cronaca), mi sono ritrovato come per magia in questo sito che non c'è più. Geocities, infatti, fu chiuso nel 1999, dopo essere finito nella galassia Yahoo!. Ma poichè ciò che si è tanto amato, è difficile da lasciare morire senza un tentativo di salvataggio, sparuti gruppi di appassionati come me lo hanno backupato in siti clone, a eterna memoria della sua gloria. E oggi, grazie a Reocities, uno di questi siti clone, ho potuto ritrovarmi improvvisamente nel passato, ai primordi di internet. 

Davvero una bella emozione, nonchè un bel caso di archeologia internettiana, come si dirà un giorno.

L'unica cosa di cui sono dispiaciuto, è che io non ho mai avuto un account su Geocities, avendo optato per Xoom, piattaforma analoga, allora in voga, per cui non vi è più traccia del mio primo sito personale. 

Prima di chiudere il post, giacchè ne ho parlato e poichè il titolo mi sembra piuttosto eloquente ed azzeccato, parlando di un sito chiuso, ecco il video di Closing time dei Semisonic (per i più sofisticati, qui trovate l'omonima di Tom Waits):



Link correlati:
- La pagina di Reocities che ho visitato per caso